La Sezione di Lugano della SSS ricorre a un supporto innovativo: durante una fase test nel corso dei loro pattugliamenti i soccorritori della Sezione di Lugano vengono accompagnati dai loro aiutanti a quattro zampe. I cani possono svolgere un ruolo chiave negli interventi di soccorso in caso di emergenza e contribuire al loro successo.

Grazie ai cani l’approccio con le persone è facile e questo ci permette di trasmettere direttamente i nostri messaggi di prevenzione

Lorenzo Gentile

Vicepresidente, Sezione di Lugano della SSS

Testo: Christoph Merki Immagini: SSS

Arruffati quasi goffi Naira ed Enea trotterellano fianco a fianco lungo la Foce del Cassarate di Lugano. È un sabato d’inverno ma soleggiato in Ticino. La prima impressione di goffaggine è però ingannevole. I due terranova sono in missione: una missione di salvataggio. Sebbene sia una giornata di gennaio la gente si è già precipitata al lago per prendere il sole e qualcuno anche per fare il primo tuffo nell’acqua ancora molto fredda di circa sette gradi. «C’è sempre molta gente qui sia in spiaggia sia in acqua soprattutto in estate» spiega Lorenzo Gentile Vicepresidente della Sezione di Lugano. Oggi è in giro con Elena Doná e i due cani. I Membri della Sezione di Lugano svolgono regolarmente questo tipo di pattugliamento soprattutto nei mesi estivi tra giugno e agosto per conto della città di Lugano e del Dipartimento delle istituzioni ticinese (Campagna di prevenzione Acque Sicure).  L’iniziativa è nata per rafforzare la sicurezza e la prevenzione per evitare eventuali incidenti a volte anche fatali. «In primo luogo possiamo intervenire direttamente se vediamo qualcuno in difficoltà e in secondo luogo la nostra presenza ha un importante effetto preventivo» spiega Lorenzo. Capiamo subito cosa intende dire: il quartetto non fa in tempo ad avanzare di un metro che viene inquadrato dalle telecamere dei cellulari o fermato per i cani. I terranova da salvataggio sono una vera attrazione nel caldo Ticino.

 

Simpatici ambasciatori

 Non sono solo i bambini ad essere affascinati da questi simpatici amici a quattro zampe che pesano circa 70 kg ciascuno. Tanto più che Enea maschio di sei anni è dotato di un giubbotto di salvataggio giallo fluorescente. Ad esso sono attaccate quattro maniglie. «Le persone possono aggrapparsi alle maniglie ed essere trasportate a riva» spiega Elena. Una missione di salvataggio viene sempre effettuata in squadra: cane e conduttore. In caso di emergenza la sola presenza di un cane a livello psicologico può calmare la situazione in acqua spiega Elena. Lo stesso vale per la terraferma. Le persone sono interessate a ciò che fanno i cani e si avvicinano spontaneamente ai pattugliatori. «Grazie ai cani l’approccio con le persone è facile» dice Lorenzo «così possiamo trasmettere direttamente i nostri messaggi di prevenzione». È convinto che i consigli dei pattugliatori vengano recepiti meglio con la compagnia degli animali. «Cerchiamo di segnalare i pericoli e di sensibilizzare le persone a un comportamento sicuro in acqua e attorno all’acqua» dice Lorenzo riassumendo parte del compito che svolgono. I cani sono dei veri e propri ambasciatori e quindi contribuiscono alla prevenzione degli annegamenti.

Formazione organizzata in modo giocoso

Il gioco non è solo una semplice distrazione ma un vero addestramento per Naira ed Enea che sia da terra sia dalle barche possono svolgere un ruolo fondamentale nel salvataggio delle persone. Tuttavia questo richiede una formazione. In Svizzera non esiste ancora un apposito centro di certificazione. Per questo motivo i tre cani che sono al servizio della Sezione di Lugano della SSS hanno sostenuto l’esame in Italia presso la Scuola Italiana Cani Salvataggio (SICS). «L’addestramento si tiene sempre in modo giocoso» spiega Elena «gli animali non sono costretti a fare nulla». I terranova comunque in genere amano stare in acqua e sono ideali come cani da salvataggio grazie alle loro grandi zampe con membrane interdigitali pronunciate. Di tanto in tanto Lorenzo lancia una boa di Baywatch nel lago di Lugano ed Enea la recupera volentieri. L’acqua fredda non sembra dargli fastidio. «I cani sanno riconoscere una situazione di emergenza» spiega Elena «ma entrano in acqua solo quando ricevono l’ordine di farlo».

Ampia possibilità d’intervento

La Sezione di Lugano è ancora in fase di test spiega Lorenzo. È convinto che ci siano molti tipi di intervento possibili per le squadre di persone e animali. In particolare vede un grande potenziale nell’ambito del pattugliamento delle acque libere ovvero di laghi e fiumi. «Il nostro obiettivo è stabilire un approccio un po’ diverso e interessante alla prevenzione e creare le basi affinché tutte le Sezioni possano introdurre i cani nelle attività di soccorso» afferma il Vicepresidente guardando al futuro. Per raggiungere questo obiettivo tuttavia è fondamentale che i cani possano essere certificati anche in Svizzera. Si tratta di un approccio innovativo che ha suscitato interesse in tutta la Svizzera e persino in Cina tramite un ambasciatore dell’ONU sottolinea Lorenzo.